Andrea Berni (Berni Auto): "Capo Verde,
anche più bello delle aspettative"
"Capo Verde lo conoscevo per sentito dire, forse
l'organizzazione così perfetta me l'ha fatto vedere sotto occhi
diversi, ancora più bello di come me l'ero immaginato". Passano le
settimane ma il ricordo del viaggio premio con il Cdrt in
Andrea Berni è vivo come il primo giorno. E
allora, in questa chiacchierata con il titolare di Berni Auto di Cascina
(Pi), partiamo proprio da lì...
Con chi ha viaggiato?
Con mia moglie Stefania e nostro figlio Luca. Anche se non
conoscevo nessuno fare gruppo è stato facile e bellissimo, quando
siamo ripartiti conoscevo tutti e ci è dispiaciuto venire
via.
Avevo già vinto il viaggio premio in Oman, non abbiamo potuto
partecipare e abbiamo recuperato con Capo Verde, tutto organizzato
alla perfezione.
Poi però si torna al lavoro. Ci sono novità in casa
Berni Auto?
L'officina fondata da mio padre Giuseppe nel 1958 ha cambiato
pelle nel corso degli anni. Quando ho affiancato papà il pensiero
già correva a come avrei voluto trasformarla; ai miei 22 anni mio
padre ha preferito farsi da parte e darmi una possibilità: "Stai
attento, io ti guardo 24 ore su 24". Sembra una frase minacciosa,
ma era il suo modo di dirmi che lui c'era. È andata bene, con un
po' di fortuna e molto impegno siamo arrivati a dove siamo
adesso.
Un multiservice?
Volevo offrire altri servizi oltre a quello di meccanica
tradizionale. Ho aggiunto il noleggio a lungo termine all'azienda e
al privato e acquisito l'esclusiva per Pisa e provincia come
concessionaria Chatenet. Le minicar vanno bene, per un po' ho
accarezzato l'idea di prendere l'esclusiva anche su Siena e
Grosseto, ma sarebbe stato un passo troppo impegnativo. Comunque ho
clienti in tutta Italia: a luglio ho consegnato ad Aprilia, in
provincia di Latina, e a Genova. Come me lo spiego? Lavoriamo un
po' su internet, e forse le persone ci vedono più professionali di
altri perché abbiamo sempre venduto anche auto, non ci siamo
improvvisati.
L'organico ha subito modifiche causa
pandemia?
Eravamo in dieci prima della crisi innescata dal Covid e
l'organico è lo stesso anche oggi, con me titolare unico e mia
moglie Stefania in amministrazione.
Più vendita o più assistenza?
50 e 50. Lato service il mercato si sarebbe anche ripreso, dico
sarebbe perché ci sono problemi logistici e di disponibilità di
materiale, sia delle auto sia dei ricambi.
Siamo autorizzati Nissan ma ripariamo il circolante,
dall'utilitaria all'alto di gamma. Anche l'elettrico, siamo
abilitati Pes-Pav e ci arrivano vetture che altri non riparano da
Grosseto, Volterra, Firenze... Grazie a Dio l'elettrico è ancora
una nicchia.
Com'è la sua clientela?
Per metà privati e aziende e per metà flotte. Oltre a essere
rivenditori del prodotto NLT, abbiamo convenzioni con l'80 per
cento delle compagnie di noleggio: ALD Automotive, che ha acquisito
LeasePlan con cui eravamo già convenzionati, e poi Leasys,
UnipolRental, Alphabet; per Alphabet, che è il canale ufficiale di
noleggio Chatenet, facciamo anche assistenza.
Senza falsa modestia, posso dire che abbiamo 'visto' il business
noleggio in anticipo: ricordo un Dealer Day di sei anni fa, a cui
ho partecipato con un mio collaboratore; per qualcuno dei presenti
sembrava fantascienza, per noi era già evidente che il noleggio
avrebbe preso piede e avrebbe preso piede anche in
concessionaria.
Ha visto lungo anche quando ha deciso di affiliarsi al
Cdrt?
Per differenziarci rispetto alla concorrenza utilizziamo
per l'80 per cento ricambi originali: la qualità è nettamente
superiore, il prezzo può anche essere un po' più alto di un
ricambio alternativo, ma la qualità compensa.
Quando mi hanno parlato del consorzio ho aderito volentieri perché
il servizio è ottimo. Il servizio lo fa chi porta i ricambi, se chi
porta è una persona valida il servizio funziona.
Come promoter noi abbiamo Marco, Marco Conti, bravissimo
veramente, è grazie a lui se sono entrato nel consorzio. Le persone
contano in positivo e in negativo, è quello che dico sempre ai miei
ragazzi: i clienti vengono per il nome dell'azienda, ma è voi che
devono riconoscere, è per voi che devono tornare.
Stavo appunto per chiederle i punti di forza di Berni
Auto…
Essere disponibili, cercare di non far ritornare il cliente per lo
stesso guasto, portare rispetto a tutti nello stesso modo. E capire
che il cliente ha bisogno di cuori e quadri.
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